Volontari del soccorso, addestrano cani per la ricerca di persone
Un cartello segnala il campo, Centro addestramento per unità cinofile del soccorso per casi di dispersi (in superficie e sotto macerie per calamità naturali e non), dell’ associazione “Volontari del soccorso Le Aquile”., parte integrante del sistema di protezione civile, collabora con gli enti Istituzionali di Protezione civile .-
Si tratta del campo di addestramento per volontari abilitati e loro cani, che è attivo da ben 15 anni: il 9 marzo prossimo compiranno infatti i 15 anni, che però festeggeranno più tardi, il 6 aprile, in un open day i cui tutti sono invitati ad assistere ad esercitazioni e dimostrazioni, e conoscere così l’attività che qui si svolge, in un campo che è fra i più grandi in Italia.
Un campo grande come un intero paese crollato
L’area (concessa in uso dal Comune di Lugo) si estende per ben 9 ettari a margine della via Piratello verso est, e l’entrata si trova in fondo alla via Bonsi, dove un modulo smontabile fa da quartier generale. Qui si radunano una quarantina di appassionati che hanno provocato via via, per imitazione, la nascita di altre associazioni nel territorio regionale.
Fanno riferimento qui anche i V.A.B (volontari di vigilanza antincendio, 110 volontari che sorvegliano i boschi), le Giacche verdi (una quindicina di volontari a cavallo, che svolgono prevalentemente vigilanza sui fiumi) gli Eagles 4×4, uan decina di volontari che si mettono a disposizione con i loro mezzi fuoristrada, e infine i Soft Air, un gruppetto di giovanissimi che coltivano l’hobby di giocare alla guerra (secondo precise regole), e qui possono farlo sotto una discreta sorveglianza di adulti che osservano anche per individuare tra di loro le inclinazioni per future attività di volontariato.
L’area comprende oltre 3000m2 coperti da macerie, un vero e proprio campo di addestramento tra i più grandi in Italia, montagne di macerie percorse sotterraneamente da 150 metri di cunicoli che portano a oltre 100 nascondigli e tombini; situazione di simulato crollo di un intero paese dopo terremoto o calamità, sotto il quale si nascondono così i volontari a impersonare vittime e dispersi che i cani, in superficie, annusano, individuano, puntano, e segnalano con una abbaiata di preoccupata apprensione per l’umano,un tono che tocca il cuore.
Le emergenze per cui questi cani vengono utilizzati sono quelle che hanno conosciuto lavorando negli ultimi anni sui terremoti di L’Aquila, di Finale Emilia e di Modena, ma anche alla recente alluvione sempre nel modenese; sono chiamati anche in casi di scomparsa di persone per altro genere di infortuni, come avvenuto recentemente nella campagna lughese, dove una famiglia non conosceva la sorte di un uomo scomparso; è risultato che era salito sul fienile, da lì era caduto tra le balle di paglia, nessuno lo sapeva, ed è stato grazie all’unità cinofila chiamata dai Carabinieri che il corpo è stato trovato il giorno dopo.
Ricerca ‘a scovo’ e ‘molecolare’
“Il sistema è chiamato ‘a scovo’ – spiegano gli addestratori- Il cane lavora sottovento e coglie il cono di odori che si allarga dal soggetto cercato; sente l’intentà crescente della traccia e così la segue; viene poi premiato con biscottini, giocattoli preferiti, manicotto, coccole”.
Sono 16 i cani abilitati a ricerca sotto macerie, e altri 12-13 in preparazione.
Un cane ‘molecolare’
“ I ‘molecolari’ , definizione a cui la cronaca ci ha abituati, sono cani addestrati in modo particolare e più complesso-spiega il presidente delle Aquile lughesi, Ignazio Bologna- Il cane segue esattamente il percorso che la persona ha compiuto, addestrato a intercettare le molecole che ciascuno di noi rilascia al suo passaggio; questi che abbiamo visto invece trovano le persone ‘a scovo’intercettando la loro presenza e puntando direttamente a dove sono.
Tuttavia abbiamo qui in addestramento anche un cane ‘molecolare’, un Bloodhound di un anno, di un ravennate. In addestramento da 6 mesi, sta dando ottimi risultati, ma quello è un lavoro lungo e complesso, e ritengo non possa essere operativo prima di un altro anno”.
È attesa Nek, il decano
Ignazio Bologna, istruttore nazionale, spera di portare qui alla festa di 15° compleanno dell’Associazione il decano Nek, un Golden retriver di 17 anni, il più anziano e tuttora in vita del primo gruppo di cani da lui addestrati.
Vengono qui con i loro cani a prestarli all’addestramento volontari da Forlì-Cesena, Rimini, S. Marino, Medicina, Ferrara. I volontari sono orgogliosi dei loro animali, che ‘fuori servizio’ sono normali cani da compagnia e da guardia; collabora con l’associazione sia per la salute che per gli infortuni in cui possono incorrere i cani in attività pericolose un medico veterinario, la dott. Chiara di Placido.
Accordi di intervento con vari Comuni
L’associazione ha stretto un protocollo operativo con il Comune di Casalfiumanese, dove si recherà con le altre associazioni, VVF, Associazione del soccorso Croce di Malta di Faenza, e altri, per due giornate di esercitazioni e dimostrazioni il 1 e 2 marzo; è in corso di definizione anche un protocollo di collaborazione con S. Marino
Tra le dotazioni dell’Associazione, interessante quella dei droni, apparecchi sorvolanti radiocomandati che inviano a terra immagini riprese dall’alto da una telecamera; e quella di un geofono, strumento che consente di captare suoni deboli dal sottosuolo, e ha già permesso di salvare vite nel terremoto del 2012 a Finale Emilia.
Il campo ha anche prodotto recentemente il primo numero di un giornalino trimestrale, VAB News,
in cui si annunciano gemellaggi con associazioni di Puglia e Trentino (siti web www.vabnews.it e www.leaquile.it ); all’Associazione si può donare il 5 x 1000 (c.f. 9101090396).
Feb 26 2014
Preparativi per i 15° Compleanno
Volontari del soccorso, addestrano cani per la ricerca di persone
Un cartello segnala il campo, Centro addestramento per unità cinofile del soccorso per casi di dispersi (in superficie e sotto macerie per calamità naturali e non), dell’ associazione “Volontari del soccorso Le Aquile”., parte integrante del sistema di protezione civile, collabora con gli enti Istituzionali di Protezione civile .-
Si tratta del campo di addestramento per volontari abilitati e loro cani, che è attivo da ben 15 anni: il 9 marzo prossimo compiranno infatti i 15 anni, che però festeggeranno più tardi, il 6 aprile, in un open day i cui tutti sono invitati ad assistere ad esercitazioni e dimostrazioni, e conoscere così l’attività che qui si svolge, in un campo che è fra i più grandi in Italia.
Un campo grande come un intero paese crollato
L’area (concessa in uso dal Comune di Lugo) si estende per ben 9 ettari a margine della via Piratello verso est, e l’entrata si trova in fondo alla via Bonsi, dove un modulo smontabile fa da quartier generale. Qui si radunano una quarantina di appassionati che hanno provocato via via, per imitazione, la nascita di altre associazioni nel territorio regionale.
Fanno riferimento qui anche i V.A.B (volontari di vigilanza antincendio, 110 volontari che sorvegliano i boschi), le Giacche verdi (una quindicina di volontari a cavallo, che svolgono prevalentemente vigilanza sui fiumi) gli Eagles 4×4, uan decina di volontari che si mettono a disposizione con i loro mezzi fuoristrada, e infine i Soft Air, un gruppetto di giovanissimi che coltivano l’hobby di giocare alla guerra (secondo precise regole), e qui possono farlo sotto una discreta sorveglianza di adulti che osservano anche per individuare tra di loro le inclinazioni per future attività di volontariato.
L’area comprende oltre 3000m2 coperti da macerie, un vero e proprio campo di addestramento tra i più grandi in Italia, montagne di macerie percorse sotterraneamente da 150 metri di cunicoli che portano a oltre 100 nascondigli e tombini; situazione di simulato crollo di un intero paese dopo terremoto o calamità, sotto il quale si nascondono così i volontari a impersonare vittime e dispersi che i cani, in superficie, annusano, individuano, puntano, e segnalano con una abbaiata di preoccupata apprensione per l’umano,un tono che tocca il cuore.
Le emergenze per cui questi cani vengono utilizzati sono quelle che hanno conosciuto lavorando negli ultimi anni sui terremoti di L’Aquila, di Finale Emilia e di Modena, ma anche alla recente alluvione sempre nel modenese; sono chiamati anche in casi di scomparsa di persone per altro genere di infortuni, come avvenuto recentemente nella campagna lughese, dove una famiglia non conosceva la sorte di un uomo scomparso; è risultato che era salito sul fienile, da lì era caduto tra le balle di paglia, nessuno lo sapeva, ed è stato grazie all’unità cinofila chiamata dai Carabinieri che il corpo è stato trovato il giorno dopo.
Ricerca ‘a scovo’ e ‘molecolare’
“Il sistema è chiamato ‘a scovo’ – spiegano gli addestratori- Il cane lavora sottovento e coglie il cono di odori che si allarga dal soggetto cercato; sente l’intentà crescente della traccia e così la segue; viene poi premiato con biscottini, giocattoli preferiti, manicotto, coccole”.
Sono 16 i cani abilitati a ricerca sotto macerie, e altri 12-13 in preparazione.
Un cane ‘molecolare’
“ I ‘molecolari’ , definizione a cui la cronaca ci ha abituati, sono cani addestrati in modo particolare e più complesso-spiega il presidente delle Aquile lughesi, Ignazio Bologna- Il cane segue esattamente il percorso che la persona ha compiuto, addestrato a intercettare le molecole che ciascuno di noi rilascia al suo passaggio; questi che abbiamo visto invece trovano le persone ‘a scovo’intercettando la loro presenza e puntando direttamente a dove sono.
Tuttavia abbiamo qui in addestramento anche un cane ‘molecolare’, un Bloodhound di un anno, di un ravennate. In addestramento da 6 mesi, sta dando ottimi risultati, ma quello è un lavoro lungo e complesso, e ritengo non possa essere operativo prima di un altro anno”.
È attesa Nek, il decano
Ignazio Bologna, istruttore nazionale, spera di portare qui alla festa di 15° compleanno dell’Associazione il decano Nek, un Golden retriver di 17 anni, il più anziano e tuttora in vita del primo gruppo di cani da lui addestrati.
Vengono qui con i loro cani a prestarli all’addestramento volontari da Forlì-Cesena, Rimini, S. Marino, Medicina, Ferrara. I volontari sono orgogliosi dei loro animali, che ‘fuori servizio’ sono normali cani da compagnia e da guardia; collabora con l’associazione sia per la salute che per gli infortuni in cui possono incorrere i cani in attività pericolose un medico veterinario, la dott. Chiara di Placido.
Accordi di intervento con vari Comuni
L’associazione ha stretto un protocollo operativo con il Comune di Casalfiumanese, dove si recherà con le altre associazioni, VVF, Associazione del soccorso Croce di Malta di Faenza, e altri, per due giornate di esercitazioni e dimostrazioni il 1 e 2 marzo; è in corso di definizione anche un protocollo di collaborazione con S. Marino
Tra le dotazioni dell’Associazione, interessante quella dei droni, apparecchi sorvolanti radiocomandati che inviano a terra immagini riprese dall’alto da una telecamera; e quella di un geofono, strumento che consente di captare suoni deboli dal sottosuolo, e ha già permesso di salvare vite nel terremoto del 2012 a Finale Emilia.
Il campo ha anche prodotto recentemente il primo numero di un giornalino trimestrale, VAB News,
in cui si annunciano gemellaggi con associazioni di Puglia e Trentino (siti web www.vabnews.it e www.leaquile.it ); all’Associazione si può donare il 5 x 1000 (c.f. 9101090396).
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