16 novembre 2014
Massima attenzione al passaggio della piena del Po
Nel corso della nottata i maggiori quantitativi di precipitazioni sono stati registrati nei territori del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, ma la perturbazione ha comunque continuato ad interessare diverse aree della Lombardia, del Piemonte, del basso Lazio e della Campania. Dalle prime ore di oggi i fenomeni sono in netta attenuazione, ma già dalla tarda mattinata è prevista una ripresa delle precipitazioni nella Liguria di levante e nelle regioni centrali tirreniche e, successivamente, in Sardegna. Le previsioni meteorologiche indicano una situazione ancora complessa anche per la giornata di domani, lunedì 17, e bisognerà attendere martedì per assistere ad un decisivo miglioramento delle condizioni generali.
Criticità sul territorio nazionale. Durante la notte, nella frazione di Cerro del comune di Laveno Mombello, in provincia di Varese, una frana ha investito un’abitazione, causando la morte di un uomo di 70 anni e di una ragazza di 17. Numerosi i casi di allagamenti, anche di abitazioni, e le interruzioni di viabilità, dovute a tracimazioni di corsi d’acqua minori, in diversi territori del varesotto, mentre continua ad essere sotto osservazione il livello del Lago Maggiore, ancora in crescita. Altre criticità sono state registrate nel milanese a causa delle esondazioni di Seveso, Olona e Lambro e dei corsi d’acqua del reticolo minore e nella stessa città di Milano, in particolare in zona Niguarda. Locali evacuazioni preventive sono state effettuate anche in provincia di Bergamo, di Como, con particolare riferimento alla possibile esondazione del lago di Pusiano, di Monza Brianza, di Lecco. Complessivamente in Lombardia sono circa 400 le persone evacuate a scopo precauzionale o per effetto di frane e alluvionamenti. Il sistema regionale di protezione civile sta operando sui diversi territori interessati per prestare assistenza alla popolazione e ridurre le situazioni di disagio.
In Piemonte situazioni di criticità riguardano alcuni comuni delle province di Alessandria, a causa dell’esondazione dl fiume Bormida, di Biella, di Novara. In provincia di Verbania a causa dell’allagamento dei seminterrati e dei locali tecnici in serata è stato evacuato l’ospedale ortopedico di Omegna: i 30 i pazienti interessati sono stati ospitati presso le strutture di Verbania e Novara.
Complessivamente in Piemonte si registrano quasi 500 evacuati e le componenti e strutture operative del sistema regionale sono all’opera per la gestione dell’emergenza.
Alcune segnalazioni di criticità riguardano anche i territori della Toscana e del Friuli Venezia Giulia, mentre prosegue l’attività di monitoraggio del primo passaggio della piena dal Po in Emilia Romagna e in Veneto.
Piena del Po Le intense precipitazioni di ieri e della notte trascorsa e il conseguente notevole innalzamento di affluenti piemontesi, lombardi e, in misura minore, emiliani stanno provocando una nuova onda di piena del Po, che, come comunica l’AIPO-Agenzia Interregionale per il fiume Po, supererà il livello 3 di criticità (criticità elevata) nel tratto lombardo-emiliano e veneto. In base ai modelli previsionali, la nuova piena si configura superiore a quella in corso.
In particolare, si prevede che il nuovo colmo transiti a Ponte Becca, in provincia di Pavia, nella sera di oggi, domenica 16 novembre, a Piacenza al mattino di domani, lunedì 17 novembre, e a Cremona domani sera. Il fenomeno produrrà diffusi allagamenti delle golene. È pertanto necessaria assoluta prudenza nelle aree prossime al fiume e in generale in relazione a strutture o attività che possono essere interessate dalla piena. I cittadini sono invitati ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni e prescrizioni dei Sindaci, che dovranno procedere ad evacuazioni preventive per ridurre l’esposizione al rischio, e a restare costantemente informati sull’evolversi della situazione.
Mentre si sviluppa questo nuovo incremento nella parte occidentale dell’asta del Po, permane un livello di criticità elevata nel tratto tra Casalmaggiore, in provincia di Cremona, e il mare Adriatico, che continua ad essere monitorato con attenzione.
Liguria.Ancora tutti operativi i Centri di Coordinamento (CCS) dei 4 capoluoghi di provincia che, in raccordo con la Regione Liguria e i Comuni interessati, stanno gestendo le operazioni di soccorso, assistenza e ripristino nelle numerose aree del territorio ligure colpite da frane e alluvioni. A Genova sono diversi le località alluvionate a causa delle esondazioni del reticolo secondario e in particolare del Polcevera e dei rii Ferrigno, Ruscarolo, Torbella e Cerusa. Sono invece in diminuzione i livelli idrometrici del Bisagno e del Fereggiano. Criticità si registrano anche nel resto della provincia genovese, con riferimento in particolare alla Valle Scrivia, alla Valle Stura e all’alta Valpocevera. Segnalate un migliaio di disalimentazioni elettriche e locali interruzioni nell’erogazione di gas e acqua, in particolare, a Busalla. Ancora qualche disagio sulla viabilità e sulla circolazione ferroviaria. Proseguono intanto le attività di ricerca dell’uomo disperso nel Rio Serra, nel comune di Mignanego. In generale miglioramento la situazione nelle altre province liguri, sebbene siano ancora diverse le famiglie evacuate a scopo precauzionale o per effetto di danni e allagamenti.
L’attività del sistema regionale di protezione civile è ancora intensa in quanto sono numerosi gli interventi richiesti su abitazioni, strade, strutture pubbliche per asportare acqua e fango. Vigili del Fuoco, Forze di Polizia, Forze Armate, strutture sanitarie, Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, associazioni locali di volontariato e gruppi comunali, in raccordo con le istituzioni, sono all’opera per assicurare le attività necessarie a superare quest’altra delicata fase di emergenza.
A sostegno delle squadre liguri stanno operando le risorse attivate da fuori regione, con il coordinamento del Dipartimento della protezione civile. In particolare sono più di trecento i tecnici e i volontari appartenenti alle colonne mobili della Provincia Autonoma di Trento e delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Marche ed Umbria, alla Croce Rossa Italiana e a otto organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile (Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Associazione Nazionale Alpini, Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo, Cisom-Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, FirCb-Federazione Italiana Ricetrasmissioni Citizen’s Band, Misericordie, Prociv Arci e Prociv Italia).
Viabilità. Gli eventi alluvionali e i movimenti franosi hanno causato alcuni disagi alla circolazione stradale in diverse aree del nord Italia, ma la situazione continua ad essere in miglioramento. Ricordiamo che notizie sempre aggiornate sono disponibili tramite il C.C.I.S.S. al numero gratuito 1518, sul sito web http://www.cciss.it e sui siti www.autostrade.it e stradeanas.it.
Fonte Dipartimento Protezione Civile
Nov 30 2014
Castelbolognese, disinnescata la bomba
Operazioni regolari, ripresa la circolazione dei treni e rientrate a casa le 1600 persone evacuate. L’ordigno è stato fatto brillare
Ravenna, 30 novembre 2014 – Si sono concluse senza problemi verso le 13 le operazioni di bonifica di una una bomba da aereo da 500 libbre ancora attiva, trovata nei giorni scorsi vicino a Castelbolognese. A partire dalle 7, circa 1.600 persone sono state evacuate nel raggio di un chilometro dal punto di rinvenimento dell’ordigno, con la sospensione dei servizi pubblici di trasporto ferroviario sulle linee Bologna-Rimini e Castelbolognese-Ravenna.
Poco dopo le 10, terminate le operazioni di despolettamento della bomba, il traffico ferroviario è stato riattivato e circa un’ora dopo tutti gli ‘sfollati’ hanno potuto fare rientro a casa. La bomba infine è stata portata in una cava dove, poco prima delle 13, è stata fatta brillare. Le operazioni, coordinate dal Centro Operativo Misto allestito in Comune a Castelbolognese, sono state realizzate dagli artificieri dell’8/o Reggimento Genio Guastatori «Folgore» di Legnago (Verona).
Fonte Resto del Carlino
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