Nov 9 2023
Morte di un volontario, sanzionato un responsabile comunale della protezione civile
Penale di 1800 euro per l’incidente di Verzegnis in cui morì Giuseppe De Paoli, 74 anni, di Preone. Il ruolo del coordinatore equiparato a quello di un dirigente. E ora si rischia la paralisi degli interventi di soccorso
il rischio è quello che i volontari sospendano la loro attività, fondamentale in ogni emergenza. L’allarme arriva al termina dell’ultima Consulta dei Coordinatori dei Gruppi Comunali di Protezione Civile e dei Presidenti delle Associazioni di volontariato del Fvg.
Al centro della riunione la responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro prevista dalla legge 81. Il motivo, la sanzione di 1800 euro inflitta ad un coordinatore comunale della Protezione Civile in seguito all’incidente mortale avvenuto lo scorso luglio a Verzegnis, in Carnia dove ha perso la vita Giuseppe De Paoli, 74 anni, volontario di Preone, per le ferite riportate dopo essere stato travolto da un albero.
Nella sanzione penale viene imputato il ruolo del coordinatore equiparato a quello di un dirigente. E viene anche contestato il corso di formazione sull’uso della motosega, svolto a Palmanova, corso dichiarato non idoneo.
Dopo la riunione l’orientamento dei volontari è quello di fermare l’attività in via cautelativa. Se ne riparlerà tra dieci giorni.
L’assessore alla Protezione Civile Riccardi è furibondo: “Non sono oltanto solidale con i volontari ma condivido la loro preoccupazione”, sottolinea. “Ho convocato i responsabili del dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria” e, aggiunge Riccardi, “così si rischia di smontare il sistema di volontariato di questo paese, deve intervenire il Parlamento con una modifica urgente della norma”.
09 Novembre 2023
Tgr Friuli Venezia Giulia
Nov 15 2023
Cane Molecolare: Da terminologia giornalistica a neologismo
” Ciò significa che tutti i cani possono fare Mantrailing ma non tutti sono predisposti, per struttura, resistenza, caratteristiche psicofisiche e attitudinali “
Era novembre 2010, quando l’Italia viene sconvolta dalla scomparsa di una ragazzina della provincia di Bergamo.
Per le ricerche vengono impiegati volontari, forze dell’ordine, comuni cittadini, unità cinofile e tutto questo sotto la lente d’ingrandimento di Tv e giornali.
Saranno proprio i media a mettere in evidenza il lavoro di quelli che da quel giorno saranno chiamati i “cani molecolari”, termine inventato dai giornalisti proprio durante la triste vicenda e che serviva a identificare dei cani da ricerca persone che svolgevano un lavoro diverso da quello che fino a poco tempo prima si era abituati a vedere nella Protezione Civile e/o forze dell’ordine.
Termine dal particolare effetto nel linguaggio giornalistico e non solo.
Cosa facevano questi cani di diverso e speciale rispetto ai “classici” cani da ricerca?
– Operavano sia in ambiente boschivo o di campagna che in mezzo alla città;
– Erano collegati al proprio conduttore da un lungo guinzaglione;
– Seguivano il percorso effettuato da un soggetto, dopo averne memorizzato l’odore specifico attraverso un campione biologico.
Purtroppo, assistiamo ancora oggi a disquisizioni più o meno opportune sui cani molecolari.
Qualcuno dice che non esistono, altri che la terminologia non è corretta, altri ancora che “tutti i cani sono molecolari”
Cerchiamo di capirne di più.
Il termine “cane molecolare” è un neologismo registrato nel 2017 e indica, come da vocabolario, “cane dall’olfatto finissimo, che, in virtù della capacità di percepire, distinguere e memorizzare le molecole volatili dell’odore, viene impiegato nelle operazioni investigative di polizia…(omissis)”
Non si indica, quindi, una particolare razza né tantomeno si nega che tutti i cani siano molecolari. Si specifica, invece, la caratteristica relativa all’olfatto.
Il cane da Mantrailing è quindi un cane molecolare?
Secondo definizione ufficiale la risposta è NO. Ma… tutti i cani percepiscono molecole di odore. Quindi… SI.
Allora chi ha ragione?
La risposta è sempre nel vocabolario: l’olfatto finissimo. E qui subentra la distinzione di razza e di conseguenza anche la differenza fisica e fisiologica tra le razze.
Ciò significa che tutti i cani possono fare Mantrailing ma non tutti sono predisposti, per struttura, resistenza, caratteristiche psicofisiche e attitudinali, ad affrontare il duro percorso addestrativo/formativo e dedicarsi quindi al nobile lavoro di ricerca operativa di persone scomparse.
Eh sì, perché la formazione e l’addestramento sono determinanti anche per un cane molecolare.
Fonte Dipartimento Mantrailing Sportivo OPES Cinofilia
By Bologna Ignazio • Scuola Addestramento 0 • Tags: Le Aquile UCSR, VAB Emilia-Romagna, VABRAVENNA