Dic 15 2023
Sergio Zaniboni è il nuovo presidente del Comitato regionale di coordinamento del volontariato dell’Emilia-Romagna
Bologna – Cambio al vertice del Comitato regionale di coordinamento del volontariato di protezione civile dell’Emilia-Romagna. Il nuovo presidente è Sergio Zaniboni, attualmente a capo della Consulta Provinciale del Volontariato per la Protezione civile di Bologna. Succede ad Antonio Scavuzzo, in carica dal 2020, presidente del Comitato regionale Emilia-Romagna della Croce Rossa Italiana.
“Esprimo i miei più sentiti auguri di buon lavoro al nuovo presidente e al suo vice, insieme all’intera Giunta- ha dichiarato Irene Priolo, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna-. Colgo l’occasione per ringraziare il presidente uscente Antonio Scavuzzo che ha guidato il comitato con grande competenza in anni complessi, caratterizzati da emergenze che hanno messo a dura prova le nostre comunità. La Regione continuerà a operare al fine di valorizzare e rafforzare il ruolo del volontariato, in un’ottica di innovazione e di crescente integrazione con tutte le strutture del sistema protezione civile”.
“Insieme alla Giunta, all’Assemblea regionale e in stretta sintonia con la Regione lavoreremo per dare nuova forza al volontariato- ha affermato il nuovo presidente Sergio Zaniboni– e per rispondere con coesione agli impegni futuri, in sinergia con tutte le forze impegnate negli interventi di prevenzione ed emergenza a tutela dei cittadini e del territorio”.
Ad affiancare Zaniboni, nel ruolo di vicepresidente del Comitato è stato eletto Vittorio Costa, dell’Associazione Ana-Rer. La Giunta è invece composta da: Alessandro Sandolini (Coordinamento delle organizzazioni di volontariato per la Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia), Leonardo Dentoni (Coordinamento volontariato Protezione civile Piacenza – Odv), Claudio Tabanelli (Coordinamento associazioni di volontariato Protezione civile Ferrara-Odv), Marcello Natale Gumina (Coordinamento regionale Protezione civile Associazione nazionale carabinieri Emilia-Romagna Odv) e Valerio Minarelli (Federazione regionale guardie ecologiche volontarie Emilia-Romagna).
Il Comitato regionale: cos’è e come funziona
Il Comitato regionale di coordinamento del volontariato di protezione civile è un organismo previsto dalla Legge regionale n.1/2005 per garantire la partecipazione degli Enti locali e delle organizzazioni iscritte nell’elenco regionale del volontariato di protezione civile alla formazione delle politiche regionali in questo settore. In particolare, svolge funzioni consultive e propositive: elabora proposte e pareri in materia di promozione e sviluppo del volontariato, formazione e addestramento, procedure di attivazione e di intervento.
La governance del Comitato è composta da: presidente, vicepresidente, Giunta esecutiva ed Assemblea. Quest’ultima è caratterizzata dalla presenza dei presidenti dei Coordinamenti provinciali, delle associazioni regionali e nazionali iscritte all’Elenco regionale del volontariato (Ana, Anpas, Federgev, Croce Rossa italiana -Comitato regionale ER e Anc, Agesci, V.A.B. Emilia Romagna), i rappresentanti delle Unioni di Province, Comuni e Comunità montane (Upi, Anci, Uncem), il direttore, il dirigente responsabile del volontariato dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile e un collaboratore con funzioni di segreteria.
Dic 15 2023
L’istinto predatorio del cane come si manifesta?
Quante volte il nostro amico a quattro zampe ha rincorso un ciclista? Un corridore o un altro animale? La palla dei bambini? Un motorino o addirittura una macchina? Essendo il cane un animale “predatore” la natura l’ha dotato di un istinto (quello predatorio) che può essere geneticamente più presente in un soggetto piuttosto che in un altro. Certe razze (quelle da caccia ad esempio) possono avere questo istinto più sviluppato rispetto ad altre. A cosa serve l’istinto predatorio? L’animale utilizzava in passato questo impulso per catturare una preda, ucciderla e per sfamarsi; era quindi di fondamentale importanza per la sua sopravvivenza. Oggi avendo unamizzato il nostro amico a quattro zampe, è il proprietario a provvedere alla sua nutrizione, di conseguenza l’utilità di questa particolare “qualità naturale” è stata reindirizzata (ha cambiato funzione). Per questo motivo essa trova sfogo in atteggiamenti non graditi al proprietario ma assolutamente naturali. Fortunatamente per la riuscita in svariate prove cinofile (sportive, venatorie) questa propensione naturale ha una notevole importanza e viene utilizzata per l’insegnamento di svariati esercizi. Il cane quindi può esprimere al meglio questa sua pulsione istintiva, ricevendo delle gratificazioni e rinforzi per il corretto svolgimento di quanto richiesto. Nella vita quotidiana l’elevato istinto predatorio crea dei notevoli disagi al proprietario: è uno dei più comuni problemi di comportamento del cane, che va corretto in maniera tempestiva. Questa indole produce un soggetto molto attivo, dinamico, che di conseguenza tira al guinzaglio, divenendo spesso ingestibile e che di frequente sviluppa atteggiamenti aggressivi nei confronti della “preda”, animale o umano. L’utilizzo e il rafforzamento dei comandi di base (il NO, il piede, il seduto, il fermo o resta) ci aiutano nella correzione del comportamento errato, spiegando all’amico “maleducato” che tipo di condotta è gradita. Come detto inizialmente l’istinto predatorio è una qualità assolutamente individuale, congenita, cioè trasmessa attraverso il DNA dai genitori del soggetto; il cane quindi può nascere con un valore: basso, medio-basso, medio, medio-alto oppure alto. Come per le doti del carattere (docilità, tempra, aggressività) il valore dell’istinto è determinabile sin da cucciolo attraverso dei test di gioco, mediante l’utilizzo di “prede finte” (uno straccetto, una pallina, un giochino per cani). Determinare il profilo caratteriale del soggetto in tenera età (45-60 giorni di vita) è fondamentale per prevenire molti problemi comportamentali, riuscendo così a correggerli tempestivamente!
Si sconsigli sempre il fai da te e di rivolgersi ad un buon Istruttore che ci possa aiutare a capire e collaborare nelle varie fasi di crescita per avere un soggetto equilibrato e sotto controllo
By Bologna Ignazio • Scuola Addestramento 2 • Tags: Le Aquile UCSR, VAB Emilia-Romagna, VABRAVENNA