Cane Molecolare: Da terminologia giornalistica a neologismo

” Ciò significa che tutti i cani possono fare Mantrailing ma non tutti sono predisposti, per struttura, resistenza, caratteristiche psicofisiche e attitudinali “

Era novembre 2010, quando l’Italia viene sconvolta dalla scomparsa di una ragazzina della provincia di Bergamo.

Per le ricerche vengono impiegati volontari, forze dell’ordine, comuni cittadini, unità cinofile e tutto questo sotto la lente d’ingrandimento di Tv e giornali.

       Saranno proprio i media a mettere in evidenza il lavoro di quelli che da quel giorno saranno chiamati i “cani molecolari”, termine inventato dai giornalisti proprio durante la triste vicenda e che serviva a identificare dei cani da ricerca persone che svolgevano un lavoro diverso da quello che fino a poco tempo prima si era abituati a vedere nella Protezione Civile e/o forze dell’ordine.

     Termine dal particolare effetto nel linguaggio giornalistico e non solo.
     Cosa facevano questi cani di diverso e speciale rispetto ai “classici” cani da ricerca?
– Operavano sia in ambiente boschivo o di campagna che in mezzo alla città;
–  Erano collegati al proprio conduttore da un lungo guinzaglione;
 – Seguivano il percorso effettuato da un soggetto, dopo averne memorizzato l’odore specifico attraverso un campione biologico.

     Purtroppo, assistiamo ancora oggi a disquisizioni più o meno opportune sui cani molecolari.


     Qualcuno dice che non esistono, altri che la terminologia non è corretta, altri ancora che “tutti i cani sono molecolari”

Cerchiamo di capirne di più.
 Il termine “cane molecolare”  è un neologismo registrato nel 2017 e indica, come da vocabolario, “cane dall’olfatto finissimo, che, in virtù della capacità di percepire, distinguere e memorizzare le molecole volatili dell’odore, viene impiegato nelle operazioni investigative di polizia…(omissis)”

    Non si indica, quindi, una particolare razza né tantomeno si nega che tutti i cani siano molecolari. Si specifica, invece, la caratteristica relativa all’olfatto.

     Il cane da Mantrailing è quindi un cane molecolare?
    Secondo definizione ufficiale la risposta è NO. Ma… tutti i cani percepiscono molecole di odore. Quindi… SI.

     Allora chi ha ragione?
   La risposta è sempre nel vocabolario: l’olfatto finissimo. E qui subentra la distinzione di razza e di conseguenza anche la differenza fisica e fisiologica tra le razze.

  Ciò significa che tutti i cani possono fare Mantrailing ma non tutti sono predisposti, per struttura, resistenza, caratteristiche psicofisiche e attitudinali, ad affrontare il duro percorso addestrativo/formativo e dedicarsi quindi al nobile lavoro di ricerca operativa di persone scomparse.
Eh sì, perché la formazione e l’addestramento sono determinanti anche per un cane molecolare.

Fonte Dipartimento Mantrailing Sportivo OPES Cinofilia