LEISHMANIOSI E NELLA FILARIOSI CARDIO POLMONARE NEL CANE

L’IMPORTANZA DELLA PREVENZIONE NELLA LEISHMANIOSI E NELLA FILARIOSI

CARDIO-POLMONARE NEL CANE

 

Arriva la stagione calda e con essa si ripresenta il problema delle malattie trasmissibili da insetti vettori. In questo articolo prendiamo in considerazione la Leishmaniosi e la Filariosi cardio-polmonare nel cane.

Cos’è la Leishmaniosi?

La Leishmaniosi costituisce un pericolo per la salute umana e per quella del cane, per questo motivo è consigliabile intervenire tempestivamente per prevenirla.

E’ una malattia parassitaria causata da un protozoo, la Leishmania infantum (in Italia) che viene trasmesso attraverso la puntura di un insetto, il pappatacio o flebotomo (Phlebotomus perniciosus), simile alla zanzara ma molto più piccolo (2-4 mm).

Quando un pappatacio punge un cane infetto assume il parassita e lo trasmette con le successive punture ad un altro cane.

La trasmissione non avviene per contatto diretto tra le persone o per contatto diretto tra cani, e neanche tra persona e cane.

Il pappatacio, rispetto alla zanzara è molto più piccolo ed è quindi più difficile da vedere, avendo un volo senza ronzio.

Durante il giorno trova rifugio in luoghi freschi come abitazioni, stalle, cantine, grotte, crepe del terreno, e si sviluppa in luoghi asciutti, come le crepe dei muri.

I sintomi nel cane

Inizialmente nell’animale si osserva perdita di peso, alopecia (perdita di pelo) intorno agli occhi e alla punta del naso (tartufo). Negli stati avanzati della malattia possono comparire lesioni cutanee più gravi come dermatiti, ulcere e crescita eccessiva delle unghie, ingrossamento dei linfonodi, problemi agli occhi, sangue dal naso, danni a carico dei reni e degli altri organi interni.

Che cosa fare?

Vista la gravità della patologia è bene eseguire un controllo annuale dal proprio Veterinario che effettuerà dei test specifici al fine di verificare la presenza o meno della malattia. Il periodo consigliato per il controllo è l’inizio della stagione primaverile, ma anche in altro periodo dell’anno se il cane ha soggiornato in zona a rischio Leishmaniosi. Poiché la malattia può non dare sintomi per anni, è opportuno procedere con test annuali.

Per i cani esiste il vaccino.

Per ridurre il rischio che il cane venga punto, si consiglia di utilizzare collari impregnati di antiparassitari ad effetto repellente, oppure di applicare repellenti “spot-on” sul corpo dell’animale nel periodo da maggio a ottobre. Queste sono misure preventive che si devono applicare anche ai cani già infetti, per impedire la trasmissione del protozoo da cane infetto a pappatacio. Inoltre per i cani che dormono all’aperto, è consigliabile creare un ricovero notturno ben pulito e recintato con zanzariere a maglie strette.

Cos’è la Filariosi cardio-polmonare?

E’ una malattia parassitaria causata dalla Dirofilaria immitis, un piccolo verme, tondo e bianco, trasmesso ai cani dalle zanzare del genere Aedes albopictus (zanzara tigre) e del genere Culex pipiens (zanzara comune).

Il ciclo di trasmissione inizia quando la zanzara punge un animale parassitato e assume le larve del parassita per poi inocularle in un altro cane con una seconda puntura.

Nell’organismo degli animali i vermi adulti si localizzano a livello del cuore e dei grossi vasi, dove possono raggiungere dimensioni rilevanti fino a 15 centimetri di lunghezza.

I sintomi

Il cane contrae la malattia nel periodo che va da aprile a ottobre, quando sono presenti le zanzare. I primi sintomi compaiono diversi  mesi dopo l’infestazione.

Nel cane si osserva stanchezza, tosse, affanno anche dopo piccoli sforzi, inappetenza e depressione.

Se la filariosi cardiopolmonare non viene riconosciuta e curata, può portare a morte il cane.

 Cosa fare?

Le misure di protezione generali e individuali sono le stesse descritte per la Leishmaniosi. L’obiettivo è sempre quello di evitare il più possibile il contatto tra zanzara e cane.

Esistono farmaci per pervenire la malattia, ma è fondamentale ricordare che, prima di iniziare un qualsiasi trattamento preventivo, è necessario un controllo da parte del Medico Veterinario che tramite test specifici può verificare la presenza o meno del parassita.

La prevenzione inizia quindi rivolgendosi al Medico Veterinario, unico e indispensabile referente per la salute animale.

 

  1. Dott.ssa Chiara Di Placido
  2. Medico Veterinario